Sono diversi anni che ragiono, fantastico e faccio ipotesi su possibili conversioni basate sulla fusione degli Space Marine del Caos (Warhammer 40.000) e dei Re dei Sepolcri (Warhammer Fantasy), ma solo di recente ho cominciato a lavorarci materialmente sopra.
Il fatto è che volevo aggiungere al mio esercito qualche cultista (NdD: perchè persino i “durissimi” Marine della Rubrica hanno bisogno di scudi di carne… o, in questo caso, di ossa!), ma invece che i soliti quattro straccioni post-apocalittici proposti dalla gamma GW, che non mi piacciono particolarmente, volevo qualcosa che fosse più in tono con lo stile tecno-egizio della Stirpe dei Mille.
E allora ho pensato “diavolo! Se può esistere un rituale così potente da ridurre in cenere tutti gli space marine di una particolare legione e rinchiudere i loro spiriti all’interno delle armature potenziate, perchè non dovrebbe esistere un altro rituale simile in grado di rianimare i corpi morti e asservirli alla volontà del sacerdote di un qualche culto oscuro?”
Incapace di trovare una risposta a questo quiesito, mi sono quindi procurato un kit di Scheletri Guerrieri dei Re dei Sepolcri e li ho adattati ad un’ambientazione fantascientifica, modificando le loro lance per renderle simili a quelle viste nei film/telefilm della serie Stargate e decidendo di sfruttare i loro scudi per rappresentare il Tiro Invulnerabilità 6+ fornito dal marchio di Tzeentch.
Di origine diversa è invece il Cultista Campione, la cui base deriva dal kit GW dei Maghi dell’Impero alla quale ho aggiunto, modificando la mano, una pistola automatica “rubata” a un vecchio modello di Necromunda (un po’ troppo grossa, ad essere onesti, ma quella avevo a disposizione…) che assieme alla toga, alla maschera cerimoniale e, soprattutto, alla staffa a forma di serpente, riesce a trasportare il modello da Warhammer Fantasy all’ambientazione 40.000.