Pensieri e Cazzeggio

Ebbene, proprio come l’anno scorso ho aspettato con trepidazione Resident Evil 2 (Remake), quest’anno ho aspettato il remake di Resident Evil 3 (dico sul serio. A mezzanotte di ieri sera ero seduto sul mio divano, con lo spumante, a contare i secondi rimanenti come se fosse Capodanno). 

Certo, le circostanze sono un po’ diverse da allora… e c’è una certa ironia nel giocare ad un gioco ambientato in una città dove un virus ha trasformato tutti in zombie mentre nel mondo reale si è chiusi in casa, in quarantena per la pandemia di COVID-19.
Se me l’avessero predetto non ci avrei creduto!

Ad ogni modo, dopo un po’ di indecisione e qualche peripezia, poichè volevo essere sicuro al 100% di giocarlo al day-one, ho deciso di prendere il gioco in formato digitale (in barba alla copia fisica che avevo prenotato il mese scorso. Per fortuna avevo anticipato solo il minimo richiesto per la caparra!) e ora che è uscito lo sto centellinando, per evitare di “bruciarmelo” troppo in fretta.

Alla faccia dei frignoni che ultimamente ho visto lamentarsi (tra l’altro di vere e proprie cavolate, tipo la gonna di Jill), infine, aggiungo anche che a me il gioco sta piacendo un sacco.

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Aggiornamento del 20 maggio 2020: mantenendo la tradizione iniziata l’anno scorso, ora che l’ho giocato a fondo, finendolo in ogni modalità fino a guadagnarmi il trofeo platino, vi dico la mia.
Il gioco è bello, anche se non “perfetto” come il remake di RE2.
Molte cose sono state cambiate rispetto all’originale (come Capcom aveva annunciato ampiamente, del resto) e il gameplay è decisamente più orientato verso l’azione piuttosto che l’esplorazione e/o la risoluzione di enigmi, ma la cosa ben calza, dato che è il racconto di una fuga disperata.
Qua e là ci sono più “disattenzioni” rispetto al suo predecessore (soprattutto problemi di collisione, che probabilmente verranno risolti con aggiornamenti futuri), ma nulla di così invalidante da impedire di gustarsi per bene il gioco, che dà il meglio di sé a difficoltà “Incubo” o superiore.
Molto gradevoli, infine, le secchiate di citazioni dalla saga. Ad ogni run notavo un nuovo dettaglio!

Signori e signore, oggi è un giorno importante.
Lo è perchè è uscito il remake di Resident Evil 2, uno dei giochi che più mi ha appassionato quando ero ragazzino (tanto che ancora adesso, con cadenza più o meno biennale, tiro fuori dal cassetto la mia vecchia Playstation e me lo rigioco).

Ho comprato una PS4 apposta per poterlo giocare, sapete? E, ora che stringo la mia copia tra le mani, non vedo l’ora che arrivi questa sera, quando lo proverò in compagnia di alcuni amici.
Se è bello come credo (ho cercato di non spoilerarmi nulla), potrei non uscire di casa per settimane! Se è brutto, invece, credo che mi arrabbierò parecchio. E forse piangerò, persino.

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Aggiornamento del 15 marzo 2019: ora che non solo l’ho finito, ma l’ho anche rigiocato e rigiocato ancora fino a guadagnarmi il trofeo Platino, voglio spendere due parole per dirvi cosa ne penso.
Il gioco non è semplicemente bello, gente… è proprio PERFETTO.
Certo, sono state cambiate alcune cose (ed è anche comprensibile, a più di vent’anni di distanza dall’uscita dell’originale), ma lo spirito è stato ben conservato.
Per farla breve, tutto quello che dovrebbe esserci… c’è. E in alta definizione!
Se vi piace il genere e ancora non lo avete fatto, ne consiglio caldamente l’acquisto. Lo amerete!

Normalmente di platinare i giochi non me ne importa un fico secco, ma per RE2 ho fatto un’eccezione.

Qualche giorno fa, forse in pieno delirio dei preparativi per il servizio di Ferragosto (chi fa il mio mestiere sa di cosa sto parlando), hanno iniziato a uscirmi dalle dita alcuni meme con protagonista il caro, vecchio, Nurgle che esprimeva il proprio pensiero su un tema di cui ultimamente si discute molto: la sicurezza (o meno) dei vaccini.
Personalmente, come credo si possa facilmente intuire dalle mie vignette, sono ASSOLUTAMENTE favorevole all’utilizzo dei vaccini e all’obbligo vaccinale. Ma il punto, in questa sede, è che trovo molto, ma davvero molto, divertente immaginare i cultisti di Nurgle, purulento dio delle pestilenze, impegnati in campagne no-vax.

Chiarito ciò, non mi resta che lasciarvi con la trilogia di vignette del “Nurgle Antivaccinista”.
Buon divertimento!

Ultimamente, prima di addormentarmi, sto guardando gli episodi della primissima serie di Capitan Harlock, quella del lontano 1978.
Questa, oltre ad essere fantastica per conciliare il sonno, è ormai considerata dai più un vero e proprio cult del genere… ma, pur riconoscendole delle qualità, nel guardarla io mi annoio a morte.
Però quando il giorno dopo mi capita di parlarne con i miei amici, mi rendo conto che tanto in loro quanto in me suscita sempre, quantomeno, un piacevole senso di nostalgia che ci porta a parlarne, comunque, in maniera positiva.
Sarà per il carisma del personaggio, per la bravura dell’autore, non lo so… fattostà che questo strano fenomeno mi ha incuriosito a tal punto da volergli “dedicare” una vera e propria sindrome.

Che si riporti dunque, sugli annali medici, la seguente dicitura:

Sindrome di Capitan Harlock: lieve disturbo della memoria che porta chi ne è affetto a trovare mortalmente noiosa una vecchia serie televisiva durante la sua visione, ma molto bella e intrigante nel ricordo della stessa, anche a breve distanza dall’effettiva visione.

…altro che effetto Mandela.

Ieri, mentre ero intento a dipingere i miei modellini, mi sono accorto di avere involontariamente generato un essere vivente dai grumi di vernice bianca lasciati ad essiccare dentro una basetta.
Visto il sorriso, posso affermare con certezza che la creatura non è ostile ma che, anzi, ci ho persino fatto amicizia. L’ho chiamato Sbirulino.

Oggi compio trent’anni.
Ed è una strana sensazione.
Quand’ero piccolo non vedevo l’ora di diventare grande. Ora che grande lo sono ho un po’ la sensazione che il tempo stia accelerando, quasi come la discesa delle montagne russe.
Non so se chi diceva “tempus fugit” avesse ragione, ma capisco bene cosa voleva intendere.

Nelle ultime settimane se ne è parlato tanto e c’è molta attesa per il lancio questo gioco.
In Italia questo avverrà domani, anche se molti (incluso il sottoscritto) sono già riusciti a scaricarlo sul proprio cellulare e si stanno già facendo delle belle passeggiate per provarlo.

Io l’ho installato da più di una settimana e, vi dirò, non mi sta affatto dispiacendo.
Ma devo anche aggiungere che quando mi sono messo giù a fare un elenco dei pro e dei pregi e dei difetti di questo gioco, beh… l’elenco dei difetti era parecchio più lungo di quello dei pregi.
Qualcosa tipo… il triplo. Alcuni più perdonabili di altri.

Vediamoli uno per uno, iniziando dai pregi:

1. Il fascino della realtà aumentata aggiunge un piacevolissimo tocco di novità al mondo dei Pokémon, permettendovi una immersione che fino ad ora si poteva a stento immaginare.
Non vi nascondo che incrociare (seppur visto attraverso lo schermo del telefono) un doduo sulla pista ciclabile o uno zubat in un parcheggio, di notte, mi ha emozionato e riportato alla mente le fantasie che facevo quando, da bambino, giocavo a Pokémon Rosso/Blu.

2. Si esce a camminare. O, come ho visto fare a gruppi di ragazzini, si esce tutti assieme in bicicletta a caccia di pokèmon. E questo è assolutamente positivo, sia per l’aspetto salutistico che per quello sociale.

3. Il sistema per far schiudere le uova, basato sul numero di passi fatti, è ESATTAMENTE quello dei videogiochi principali della serie Pokémon. Perfetto.

E… basta. I pregi finiscono qua. Vediamo ora i difetti:

1. Il sistema di combattimento (nelle palestre) e quello di cattura dei pokémon selvatici (anche se un pochino meno) sono osceni.
Posso capire che non si volesse replicare un sistema complesso come quello dei giochi tradizionali della serie, ma ridurre le lotte ad una gara a chi preme più velocemente il dito sullo schermo dello smartphone mi sembra un po’ troppo. Anche la cattura dei pokémon selvatici si limita banalmente a un continuo lanciargli contro pokéball fino a quando non li si cattura. Dove sono finiti il combattimento a turni, il dover avere un proprio pokémon per difendersi da quelli selvatici e l’indebolirli prima della cattura?
Insomma, dove è finita la strategia?

2. Gli starter sono perfettamente inutili. Eh si, perchè non dovendosi difendere dai pokémon selvatici, dopo cinque minuti di gioco si sarà catturato un altro mostriciattolo più forte (e con buona probabilità anche più facile da far salire di livello… ma di questo parliamo al punto successivo), cosa che, mio modesto parere, impedisce la creazione di quella sorta di “legame affettivo” con il nostro primo pokémon.

3. I pokémon non crescono di livello accumulando esperienza. Lo fanno, invece, attraverso la polvere di stella (ricavata dopo una cattura o la vittoria in un combattimento) o mangiando caramelle specifiche per ogni tipo (ricavate dopo una cattura o, cosa dai risvolti misteriosi e inquietanti, dopo aver mandato un pokémon al Professor Willow perchè lo “trasformi” in caramelle. Come avvenga il processo, non è dato saperlo… ma spero che i poveri mostriciattoli non soffrano).
Chiamatemi retrogrado, ma per me questa cosa non ha davvero alcun senso.

4. Non è possibile scambiare pokémon con gli altri giocatori. E, anche se la Niantic ha già dichiarato che intende aggiungere questa funzionalità in futuro, questa è una mancanza grave. La funzione di scambio è uno dei capisaldi della serie fin dagli albori… pochi cavoli: è una cosa che doveva essere presente fin dal primo giorno di lancio.

5. Non si può combattere (direttamente) con gli altri giocatori. Come per il punto precedente, ma con la differenza che non è stata annunciata alcuna implementazione in merito. La lotta viene quindi ridotta al lasciare il proprio pokémon in una palestra conquistata, ove combatterà automaticamente (e questo ci sta pure, perchè, riflettendoci, io non vorrei certo passare le mie giornate a difendere “in diretta” la mia palestra da ogni sfidante che passa di lì) in attesa che qualcuno dal dito più veloce arrivi a scalzarlo. Nessuna possibilità di fare una lotta amichevole con il tuo amico Gigi, se per caso lo incontri mentre sei in giro a caccia di Pokèmon. Ma che cavolo…?!

6. Scarsa varietà di pokéstop presenti nel gioco. Ora, capisco il voler semplificare il tutto, ma di fatto i punti di interesse che si possono incontrare durante le proprie passeggiate sono due: le palestre, di cui vi ho accennato prima, e i pokéstop, che altro non sono se non dei segnalini, posizionati in vari punti delle città (ricalcando reali luoghi di interesse come piazze, monumenti, etc.), che rilasciano oggetti utili in maniera randomica.
Carino, ok. Ma non sarebbe stato molto meglio crearne di diversi tipi, ricalcando i caratteristici edifici presenti nei giochi principali della serie Pokémon? Sto pensando anche solo ai Centri Pokémon dove far curare la propria squadra o ai Negozi dove fare rifornimento “mirato” di pokéball o altri oggetti… ci vorrebbe così poco e sono convinto che l’utenza apprezzerebbe molto!

7. I pokémon che si incontrano passeggiando sono buttati lì un po’ a caso.
Questo, sono io il primo ad ammetterlo, è un “di più”… ma da chi lancia un gioco di tali proporzioni è qualcosa che mi posso aspettare, quindi l’ho messo in lista lo stesso. Non sarebbe bello se il tipo di mostriciattoli incontrati fosse in qualche modo correlato (anche leggermente) all’ambiente circostante? Sto pensando, ad esempio, a trovare i pokémon di erba nei parchi o nelle zone agricole, quelli elettrici vicino alle centrali elettriche, quelli d’acqua vicino a fontane e spiagge, etc.

8. Il gioco è privo di tutorial esaurienti. Insomma, a parte quelle quattro parole dette dal Professor Willow al primo avvio, le varie funzioni del gioco si imparano sperimentando (anche se sono abbastanza intuitive). Sarebbe carino spiegare qualcosa di più, per chi è interessato.

9. Il server crasha spesso. E questo… beh, è anche giustificabile, nei primi giorni (soprattutto quando il gioco non è stato ancora ufficialmente lanciato). Spero che il tutto venga reso più stabile, prossimamente.

A conti fatti, il gioco è abbastanza piacevole… ma ad una analisi più approfondita emergono tutta una serie di mancanze (molte delle quali appaiono come semplice pigrizia o dovute a uno sviluppo frettoloso) che lo rendono (quasi) una bellissima occasione sprecata.
Sicuramente, almeno per quest’estate, avrà un grande successo… ma se non verranno presto implementate altre funzionalità (NdD: soprattutto quelle che la gente si aspetta in un gioco Pokèmon, per Dio!) cadrà nel dimenticatoio piuttosto in fretta.

In conclusione, vi allego qualche scatto fatto durante le mie passeggiate a caccia di pokémon:

Natale si sta avvicinando, ma la Marvel sta già guardando ben oltre…

Ci siamo.

Oggi è il giorno in cui, stando ai film della serie “Ritorno al Futuro”, Marty McFly arriverà nel suo futuro (il nostro presente) dall’ormai lontano 1985.
Oggi è quindi il giorno in cui, lo stanno dicendo in molti, “il futuro diventa passato”. O almeno così è per quel futuro che era stato immaginato dallo staff che ha lavorato alla pellicola.

Ora, da inguaribile nostalgico, potrei anche mettermi qua e spendere ore a parlarvi di quanto adoro questa saga o magari elencarvi tutti i vari (moltissimi!) eventi che stanno avendo luogo nel mondo per festeggiare questo anniversario… ma non intendo farlo.
Semplicemente credevo che questa ricorrenza meritasse almeno una nota, nulla di più.

Quello che farò, personalmente, è approfittare dell’evento proposto da Nexo Digital per godermi i primi due film della serie (NdD: ahimè, non il terzo, purtroppo. Peccato! Una maratona completa sarebbe stata davvero il massimo… però ho fiducia, tanto per rimanere in tema, nel futuro: se già un paio d’anni fa avevo coronato il sogno di vedere il primo film sul grande schermo, stasera aggiungerò il secondo, quindi magari prima o poi riuscirò ad avere la trilogia completa!) al cinema, in compagnia dei miei amici.
Auguro a tutti gli altri appassionati una serata altrettanto speciale. E non scordatevi che, da adesso in poi, le tasche vanno portate rovesciate fuori dai pantaloni!

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Edit del 22 Ottobre 2015: ho scoperto oggi che il quotidiano USA Today ha dedicato la prima pagina al film, titolando realmente come viene mostrato in “Ritorno al Futuro – Parte II”. Fantastico!