Modellismo e Wargames


È brutto.
È vecchio.
È sgraziato.

…ma io gli voglio bene così. Mutandoni inclusi.

Erano anni che volevo aggiungere alla mia collezione un Dreadnought risalente all’era Rogue Trader e finalmente è capitata l’occasione giusta.
L’ho dipinto seguendo il consueto schema di colori che uso per i miei Angeli Sanguinari, cercando di valorizzare i (pochi) dettagli del modello come meglio riuscivo.
Il risultato mi soddisfa appieno. Però fa uno strano effetto pensare che questo modello sia vecchio quanto me, sapete?

PS: visto che i post riguardanti modelli vecchi hanno raggiunto un certo numero e io sono in piena “fase Oldhammer”, ho deciso di aprire una sezione apposita all’interno del blog. La trovate qui.


Anche se sul campo di battaglia, parlando di Angeli Sanguinari, funzionano meglio i dreadnought equipaggiati per la mischia, devo confessare di aver sempre avuto un debole per la loro versione equipaggiata con armi da distanza, in particolare il lanciamissili.
Così, dato che avevo il kit lì ad aspettarmi da qualche anno, ho finalmente deciso di levarmi questa soddisfazione e aggiungerne uno alla mia armata.

Il modello è di per sè piuttosto standard (poichè la base è proprio il kit del Dreadnought puro e semplice, niente venerabile o altre varianti), ma per dargli un tocco un po’ più “personale” ho pensato di usare lo stesso escamotage usato con Ifrid, questa volta aggiungendo sulla placca frontale uno stemma raffigurante un calice, preso dal kit dei Terminator degli Angeli Sanguinari.

Oggi facciamo un tuffo nel passato, ma invece che a bordo di una DeLorean lo faremo con un vecchio Predator del Caos che ho modificato ispirandomi a una foto pubblicata su un vecchio Codex (per la precisione, a pagina 43 del primo Codex degli Space Marine del Caos di 3^ Edizione. Potete vedere il dettaglio nella prima foto della galleria sottostante).

Come base per il rullo dentato ho usato un rocchetto di filo per cucire, al quale ho incollato delle punte di stuzzicadenti e ho tappato le estremità con della materia verde. I sostegni laterali, invece, li ho ricavati modificando quelli di un lanciamissili Havoc (tanto per rimanere in tema Caos).
L’effetto sangue, infine, è fatto con la vernice “Blood for the Blood God” della linea Citadel Technical, leggermente diluita con acqua.

In generale, sono proprio contento di come è venuto. Avevo questo progetto chiuso nel cassetto da diversi anni e vederlo finalmente completato mi regala grande soddisfazione!

Orbene, gente, l’annuncio ufficiale è di ieri: Warhammer 40.000 si avvia verso la sua nona edizione!

…e lo fa con un logo nuovo di pacca!

Per ora si sa poco, anche se nelle F.A.Q. pubblicate assieme all’annuncio è stato chiarito che da qui al lancio (previsione personale: fine luglio o inizio settembre) verranno rilasciate, come è giusto che sia, numerose anteprime che copriranno ogni aspetto del gioco.

Personalmente, mi incuriosisce soprattutto il fatto che i codex di ottava edizione e le varie espansioni di Psychic Awakening saranno ancora valide (anzi, pare che addirittura siano state concepite per il nuovo regolamento, pur funzionando anche con quello attuale), cosa che mi fa pensare che il salto verso questa nuova edizione sarà meno “rivoluzionario” rispetto al passaggio tra settima e ottava.

Beh… non ci resta che aspettare e vedere!

(Fonti: Warhammer Community, warhammer40000.com)

Proprio come per il suo cugino Leman Russ, avevo iniziato ad assemblare questo carro diversi anni fa e solamente ora, grazie alla quarantena, ho trovato il tempo e la voglia di finirlo.

Non solo, essendo in vena di sperimentazioni, oltre alla base spray e al chipping, ho anche sfruttato l’occasione per provare ad ottenere l’effetto fango bagnato sui cingoli, che ho ricoperto con Stirland Battlemire (gamma Citadel Texture) a cazzuolate e sui quali ho poi fatto un leggerissimo passaggio a pennello asciutto con Ushabti Bone e Mournfang Brown.

Il risultato mi ha soddisfatto e sono contento di essermi levato questo piccolo sfizio, anche se non credo che userò questo effetto anche per il resto della mia armata.

Signori e signore, permettetevi di mostrarvi il modello più grande della mia collezione (fino ad ora) e anche quello che, vista la grandissima quantità di dettagli situati in punti difficili da raggiungere, più mi ha fatto penare per essere dipinto e assemblato: il Drago Infernale!

Al di là della scherzosa premessa (perchè è vero che ha richiesto molto impegno, si, ma con una buona pianificazione di come alternare la pittura e l’assemblaggio dei vari pezzi, piano piano, con mooolta pazienza, si fa tutto), sono veramente soddisfatto di come è venuto.
Personalmente lo ritengo uno dei modelli più belli dell’intera gamma degli Space Marine del Caos, non mi sarei mai perdonato se l’avessi rovinato!

L’unica cosa che manca, come avrete notato, è la basetta.
Purtroppo al momento non ho a disposizione abbastanza Milliput per realizzarla come si deve e, vista la quarantena, temo che dovrò aspettare un bel po’ prima di poter fare rifornimento… però mi sembrava sciocco aspettare per caricare le foto (che tra l’altro ho dovuto fare senza sfondo bianco a causa delle dimensioni del modello. Quelle ali occupano un sacco di spazio, mannaggia)!
Non appena sarà possibile posterò qualche foto aggiornata al modello imbasettato. Promesso.

***
Aggiornamento del 4 ottobre 2020: come promesso, mi sono procurato lo stucco e ho realizzato la basetta per il modello, completando finalmente l’opera. La foto è disponibile qui.

Seconda entry del “progetto di smaltimento” che sto portando avanti durante questa quarantena, ma soprattutto primo modello di un progetto che avevo in cantiere da molto tempo: quello di creare una piccola armata di Predoni del Deserto Tallarniani (di cui oggi inauguro la pagina).

Avevo iniziato ad assemblare questo Leman Russ diversi anni fa, dopo averlo comprato su eBay ad un prezzo molto conveniente (forse perchè il modello è di vecchia edizione, come si può intuire dalla forma della torretta), ma poi, per un motivo o per l’altro, avevo finito con il lasciarlo lì.
Ora che il tempo abbonda, però, l’ho ripreso in mano e ho anche colto l’occasione per fare qualche esperimento, nello specifico lavorare con base spray (fin’ora avevo sempre fatto tutto a pennello) e provare la tecnica del chipping per riprodurre l’invecchiamento, l’usura e i danni sullo scafo.
Entrambe le cose mi hanno lasciato soddisfatto, quindi andrò avanti ad approfondirle!

Il comandante che si affaccia dalla torretta, invece, è stato ricavato adattandone uno preso dal kit del Chimera (che tra l’altro è il prossimo carro armato che farò per questo progetto, dato che anche lui è lì che aspetta da qualche anno), con l’aggiunta di una spada a catena modificata (presa dal kit delle normali truppe Cadiane) e della testa, che invece viene da un kit di antichi guerrieri ottomani (non ricordo di che casa produttrice, scusatemi) che avevo comprato apposta per modificare le truppe in Predoni del Deserto, sempre diversi anni fa.

Altra modifica di cui sono fiero, poi, è quella che spero NON abbiate notato guardando le foto, cioè che la corazza sopra al cannone laser è stata interamente ricostruita da me utilizzando del plasticard e della materia verde, dato che quella originale era andata misteriosamente perduta:

Come moltissimi altri hobbisti, sto approfittando del tempo extra concesso dalla quarantena per “smaltire” un po’ di quei (tantissimi) modelli che, nel corso degli anni, avevo accumulato sugli scaffali.

Il primo prodotto di questa manovra è un bel Whirlwind, che ad essere sincero avevo già iniziato ad assemblare l’anno scorso, da usare come artiglieria di supporto per i miei Angeli Sanguinari.

Come potete vedere dalle foto, l’ho assemblato in maniera standard, senza troppi fronzoli… anzi, essendo un tipo di carro armato che di solito se ne sta al sicuro nelle retrovie, mi sono curato di farlo un po’ meno danneggiato rispetto ai suoi due “colleghi” più anziani (il Predator Baal e il Vindicator).

Il risultato mi soddisfa molto, nella sua semplicità.
E poi, devo dirlo, ho sempre avuto un debole per questa specifica variante del rhino… sono proprio contento di essere finalmente riuscito ad aggiungerne uno alla mia collezione! 

Ogni tanto, senza preavvisi di alcun tipo, vengo colpito dalla “febbre verde” e sento l’irrefrenabile impulso di dipingere un orko oppure un goblin.

Questa volta, mentre stavo cazzeggiando su Facebook, sono stato ispirato da una modifica fatta al Gobbo Rosso che, mettendogli in mano una falce e un martello, lo ri-trasformava da bizzarro e poco convincente emulatore di Babbo Natale (la versione recentemente rilasciata da GW come miniatura natalizia speciale) a carismatico leader del Comitato dei Gretchin Ribelli (come viene descritto nell’ambientazione di Gorkamorka), e ho deciso di realizzarne una mia versione.

Innanzitutto, ho rimosso con il taglierino gli accessori più natalizi dal modello (la barba, il cappello, etc.), poi ho fatto lo stesso con la pistola e il ramoscello, sostituendo la prima con un martello recuperato dagli avanzi di un vecchio set di nani di Warhammer Fantasy (limato perchè sembrasse più rudimentale) e il secondo con l’attacco di una falce recuperata anch’essa da un kit di Warhammer Fantasy, però degli Zombie dei Conti Vampiro.
È poi stata la volta della materia verde, con la quale ho ricostruito una parte del cappello e l’intera lama della falce (a dire il vero, inizialmente avevo provato ad adattare quella di cui parlavo sopra, piegandola, ma la cosa non ha funzionato come volevo e ho lasciato perdere).

Il risultato finale mi soddisfa molto. Ora devo solo decidere quale tipo di basetta dedicargli!
(…e resistere all’idea di iniziare un piccolo progetto di Goblin delle Tenebre. Glom!)

***

Aggiornamento del 4 ottobre 2020: ci ho messo un pochino, ma alla fine anche lui ha avuto la sua bella basetta (desertica). Per vedere una foto, cliccare qui.

Non so cosa mi sia preso ultimamente, ma mi sento in vena di conversioni.
Il mio ultimo lavoro è uno Space Marine del Caos Stregone che, a giudicare dai colori, Tzeentch in persona ha evidentemente ritenuto opportuno premiare con un bel paio di ali piumate (che sul campo di battaglia farei contare come reattori dorsali).

La base del modello (gambe e busto) è presa dal nuovo kit degli Space Marine del Caos, mentre braccia, armi e spallacci sono presi dal kit dei Marine della Rubrica. L’elmo, invece, proviene dal kit degli Stregoni Esaltati della Stirpe dei Mille.
Una menzione a parte va invece fatta per le ali, delle quali sono tanto, ma proprio tanto, orgoglioso.
Le ho prese dal kit degli Eldar Oscuri Flagelli e le ho incollate ad uno zaino dei nuovi Space Marine del Caos, realizzando una semplicissima congiunzione (e anche qualche piuma, che per fortuna è in posizione nascosta!) con la materia verde.

Vi dirò, sono così soddisfatto di come è venuto questo modello che sto seriamente considerando di realizzare una squadra di Marine della Rubrica color ottone, mescolando il loro kit (che mi riprometto di usare da un bel po’, se ricordate) con quello dei nuovi Marine del Caos.
Devo fare qualche prova! Staremo a vedere…