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Dunque, ero lì che giocavo a Resident Evil quando è accaduta una cosa che proprio non mi aspettavo: uno zombie testa cremisi al quale avevo appena fatto esplodere la testa… beh, si è rialzato e mi ha attaccato di nuovo.
Istintivamente sono scappato, e quando (subito dopo) sono rientrato nella stanza ormai era sparito.
Con una rapida googlata ho scoperto che questa cosa è successa anche ad altre persone e che effettivamente quello zombie in particolare è glitchato.
Ho trovato persino il video di qualcuno che ha conficcato un pugnale nella sua testa invisibile!
Bravo, Resident Evil… dopo tanti anni sei riuscito ancora una volta a farmi cagare sotto!
Che mi piacciano i Dreadnought è ormai noto. E si era ormai fatto il tempo di aggiungere alle fila dei miei Angeli Sanguinari anche uno di questi robottoni in versione Primaris.
Lasciate quindi che vi presenti questo “ragazzone”: Fratello Bariel, dreadnought Redemptor.
Sono partito dal modello in versione easy-to-build, uscito in edicola nella collana “Warhammer 40.000 – Conquest” ormai l’anno scorso (se non ricordo male), ma ho colto l’occasione per sfruttare i bitz di un cannone plasma che avevo rimediato durante il Kit Bash del Summer Hammer.
Già che c’ero, ho anche modificato leggermente la posa, l’angolazione del braccio con il cannone plasma e aggiunto un’icona degli Angeli Sanguinari avanzata dal kit del Predator Baal, sulla spalla sinistra, e un gioiello a forma di goccia, sulla placca frontale destra.
Per dipingerlo sono andato paro-paro come avevo fatto per il Land Raider qualche mese fa: base spray rossa, l’immancabile Nuln Oil, drybrush di Mephiston Red e infine una lavatura leggera di Carroburg Crimson. Più il solito chipping per i danni e dettagli vari.
Ho anche fatto un leggerissimo drybrush di Mournfang Brown
Il risultato finale mi lascia soddisfatto, anche se a dirla tutta non entusiasta.
La qualità dei modelli easy-to-build (leggermente inferiore a quella dei kit completi, soprattutto in alcuni punti di incastro. Non che sia un segreto, sono fatti così apposta) è stata più volte d’ostacolo al mio solito perfezionismo e devo ammettere che ho fatto un po’ fatica a farmi andar bene certi dettagli.
Sia ben chiaro: non mi sto lamentando. Per il prezzo che ho pagato, va assolutamente bene così.
Ora però non resta che vedere come si comporterà sul campo di battaglia, no?
È in assoluto il modello più grande che abbia mai assemblato/dipinto (fin’ora) e, devo dirlo, mi ha regalato parecchia soddisfazione. Lo stavo “puntando” già da un po’ e lo scorso Natale ho finalmente deciso di regalarmelo. Poi il lockdown mi ha lasciato del tempo di dedicargli e… beh, eccolo qui.
Poichè è grosso, lento e così pieno di cannoni e armi di vario genere da risultare quasi farsesco, l’ho battezzato “Metal Slug”, in omaggio all’omonima saga di videogiochi. Tra l’altro, secondo me non sfigurerebbe come boss di fine livello, voi che dite?
A livello di pittura non ho fatto nulla di diverso dagli altri carri dei miei predoni del Deserto Tallarniani, tranne per un piccolo dettaglio: questa volta ho fatto il chipping sulla parte inferiore prima di incollare i cingoli, cosa che mi ha permesso di raggiungere punti che altrimenti non avrei potuto toccare. Così facendo ho potuto rappresentare l’usura anche nella parte interna, quella a contatto con il cingolo, dando al modello un aspetto più realistico.
Basandomi sui colori delle basette desertiche dei Sentinel, poi, ho sporcato la parte bassa dello scafo con un leggero drybrush di Ushabti Bone invece che con il marrone.
Come potete vedere dalle foto, come se già non ci fossero abbastanza armi di default, ho aggiunto anche un paio di piattaforme laterali extra.
La torretta centrale e le quattro laterali, infine, non sono incollate e possono ruotare.
Allego anche qualche ulteriore foto scattata accanto ad altri modelli, per comparazione:
Nell’ambito del mio “progetto smaltimento”, dato che il lockdown prosegue, ho sperimentato un pochino con alcuni Magli Scarlatti.
L’idea è di mettere in piedi questa nuova armata composta da soli Primaris, dipinta senza troppi fronzoli, a livello battle-ready (proprio come i Necron e i Predoni del Deserto Tallarniani) e attraverso di essa far sparire un po’ del materiale degli Space Marine che ho accumulato negli ultimi anni.
Sto lavorando anche alla fanteria, ma il primo modello che ho terminato è questo Bunker Hammerfall, graditissimo regalo che ho ricevuto a Natale.
Ed è con esso che, allora, inauguro la rispettiva pagina dell’armata.
Continua il lockdown. Ma negli ultimi giorni il tempo è stato sufficientemente bello da permettermi di dare una buona mano di base spray, quindi ho deciso di dedicarmi a uno dei pezzi più interessanti di un lotto di “anticaglie” che ho comprato di recente.
Direttamente dalla scatola base di quarta edizione “Battaglia di Macragge”, lasciate quindi che vi mostri quello che, secondo me, è uno degli elementi scenici più fighi mai rilasciati da GW: la navetta di classe Aquila schiantata al suolo!
Trattandosi “solo” di un elemento scenico (il primo che dipingo, tra l’altro. Ho quindi colto l’occasione per inaugurare la relativa pagina) che deve fare da sottofondo al gioco, ho scelto di dargli giusto una pitturata veloce, senza curare troppo i dettagli.
Sono partito da una (appropriatissima, a ben pensarci) base Macragge Blue, sulla quale ho applicato un bel drybrush di Hoeth Blue e del Runefang Steel nelle parti danneggiate dello scafo. La parte rocciosa, invece, è colorata con il solito Mechanicus Standard Grey. Dopo ho semplicemente lavato tutto con abbondante Nuln Oil e aggiunto un chipping di Skavenblight Dinge e Leadbelcher.
Infine, come faccio di solito per le basette dei Necron o dei Goblin delle Tenebre, ho concluso con un drybrush di Administratum Grey sulla parte rocciosa.
I vetri della navetta sono volutamente privi di riflesso, perchè, immaginandomi la polvere sollevata durante lo schianto o accumulatasi sul relitto, volevo creare una sensazione di opacità.
Ultimo, piccolo, ritocco che ho fatto e voglio segnalare è stato il coprire alcuni difetti di stampa (tutti nei punti di contatto tra la navetta e le rocce) con la vernice Texture Astrogranite.
Mentre questo stramaledetto COVID (ampiamente aiutato dal menefreghismo di molti italiani) ci ha costretto all’ennesimo lockdown, vado avanti con lo smaltimento della mia pila della vergogna.
E proprio poche ore fa ho terminato un bel Land Raider, altro pezzo della mia “scorta invernale” (modelli che avevo assemblato e a cui avevo dato la base spray prima che facesse troppo freddo).
I miei Angeli Sanguinari saranno contenti di avere tra le loro fila questo “bestione”, che dite?
Come potete vedere dalla foto, il modello è standard, con giusto l’aggiunta di una icona del capitolo, presa dagli avanzi del kit del Predator Baal.
Questo è anche il primo veicolo degli Angeli Sanguinari che dipingo partendo da una base spray invece che data a pennello, e devo dire che il risparmio di tempo non è stato poco.
Anche la scelta di fare l’invecchiamento con la tecnica del chipping (sperimentata tempo fa sul Leman Russ e da allora diventata lo standard per i miei veicoli) mi ha soddisfatto, risultando in un effetto decisamente migliore rispetto a come lo facevo prima (cioè solo drybrush di colori diversi).
Nella mia pignoleria, devo dire che un po’ mi dispiace che ora, affiancando il Land Raider a un altro veicolo degli Angeli Sanguinari dipinto prima, si noti questa discrepanza. Ma, a ben pensarci, è anche segno che nel tempo ho fatto progressi come pittore, quindi, sotto-sotto… chissenefrega!
Ok, esattamente a una settimana esatta dalla pubblicazione del video sui Momenti di Gloria (prima non sono riuscito, perdonatemi), ecco la seconda compilation di Resident Evil RE:Verse: una più “tradizionale” raccolta di glitch e, dato che parliamo di gioco online, questa volta anche un po’ di lag.
Come sempre, spero che il video vi possa regalare qualche minuto di divertimento. Buona visione!
(Video in inglese)
Come vi avevo anticipato qualche giorno fa nella recensione di Resident Evil RE:Verse, ecco che pubblico la prima delle due compilation che ho ricavato dalla mia esperienza di gioco.
Consideratela una sorta di testimonianza del fatto che, tra le tante mazzate prese dai vari pro-gamer con cui mi sono scontrato, qualche bella azione sono riuscito a combinarla anche io, dai.
Sulla seconda compilation (che riguarderà i pochi glitch/lag che ho visto e qualche momento divertente) sto ancora lavorando, ma la condividerò quanto prima. Nel frattempo, buon divertimento!
(Video in inglese)